Come può l’osteopata modificare questa situazione?
Desidero porre in evidenza il seguente concetto: non effettuo nessuna manovra diretta sul feto per variare la sua posizione all’interno del sacco uterino.
L’idea alla base del mio operato è la seguente: se il feto ha preso questa posizione ci sarà una ragione fisiologica come ad esempio:
- cordone ombelicale avvolto intorno al collo o al tronco;
- la scarsità del liquido amniotico;
- rapporto tra volume del feto e conformazione anatomica della mamma non ben proporzionati
- tensioni legamentose, viscerali, meccaniche della mamma che non facilitano la rotazione e quindi una presentazione che indichi i presupposti per un parto naturale .
Ed è proprio nei casi di queste tensioni legamentose, viscerali e meccaniche riscontrate nella mamma che i trattamenti osteopatici, da me praticati, possono essere elettivi per una positiva soluzione della problematica.
Sono trattamenti mirati precisi, non cruenti e che rispettano i tessuti, vengono effettuati sulla mamma e non direttamente sul feto e possono essere di grande aiuto nella posizione podalica per evitare il cesareo.
Di tutto questo ho parlato alla Conferenza Osteopatica Pediatrica svoltasi a Treviso a Novembre 2018 (GRAVIDANZA E POST PARTUM - GARIBALDI ELEONORA Fkt, Osteopata) e riassunta in questo grafico, che rappresenta l’efficacia del mio trattamento osteopatico, espresso in percentuale, nelle pazienti che si sono rivolte a me per una posizione podalica del feto.
Invito a contattarmi, sia quelle mamme con gravidanza podalica o altre patologie sia tutte le altre, per una valutazione osteopatica.
L’osteopatia è un valido aiuto, con i suoi trattamenti, per far vivere serenamente il percorso della gravidanza.